La stagione scaligera 2014-15 si inaugura il prossimo 7 dicembre, come da tradizione il giorno del patrono Sant'Ambrogio, con Fidelio di Ludwig van Beethoven per la regia di Deborah Warner e la direzione di Daniel Barenboim, una nuova produzione con orchestra e coro della Scala; oltre alla prima del 7 dicembre e all'anteprima riservata ai giovani del 4 dicembre, cinque le repliche in cartellone: 10, 13, 16, 20, 23 dicembre alle ore 20. Il Maestro così conclude un percorso scaligero di 9 anni (ma il primo concerto di Barenboim alla Scala è del 1970) iniziato proprio con Beethoven – la Sinfonia n° 9 – il 23 dicembre 2005. Alla Nona hanno fatto seguito nel corso degli anni le integrali delle Sinfonie, dei Concerti per pianoforte, delle Sonate: al termine della sua esperienza come direttore musicale del Teatro, Barenboim completa ora con Fidelio un percorso interpretativo che resterà come occasione per il pubblico milanese di tornare ancora una volta a confrontarsi con un corpus musicale che è tra i fondamenti della cultura occidentale.
Lo spettacolo è firmato dalla regista britannica Deborah Warner che, dopo essersi imposta nella prosa grazie alla sua collaborazione con la Royal Shakespeare Company, si è dedicata con sempre maggiore assiduità all’opera, realizzando tra l’altro una produzione di Death in Venice di Britten che aveva conquistato il pubblico del Piermarini nel 2011. Nei ruoli principali, bravissimi e attesissimi, Anja Kampe (Leonore) e Klaus Florian Vogt (Florestan).
Lo sguardo di Daniel Barenboim e Deborah Warner verso la versione del 1806 (che Beethoven volle intitolare “Leonore, o il trionfo dell’amor coniugale”) nasce soprattutto dalla volontà di approfondire l’aspetto umano e affettivo del dramma: “Fidelio è la storia di una donna pronta a tutto per salvare l’uomo che ama”, dice Daniel Barenboim. Aggiunge Deborah Warner: “La ricerca della verità nel buio di una prigione, la scoperta dell’ingiustizia alla luce del sole e il potere dell’amore di vincere tutto: Fidelio è fatto di questo. Non credo che al centro ci sia l’idea della libertà, credo che ci sia assolutamente l’idea dell’amore”.
Fidelio, titolo sconosciuto all’Italia ottocentesca (in tutto il secolo si contano solo una rappresentazione a Bologna e una a Milano) è opera di costante se non frequente rappresentazione alla Scala ed è stata diretta dai più grandi Maestri: da Toscanini (1927) a von Karajan (1952 e 1960), da Bohm (1975) a Bernstein (1977), da Maazel (1990, regia Giorgio Strehler) a Muti (1999, regia Werner Herzog).L’ultima apparizione del titolo a Milano è un’esecuzione in forma di concerto realizzata dai complessi della Wiener Staatsoper diretti da Franz Welser-Möst il 9 settembre 2011 con Nina Stemme e Peter Seiffert.
Informazioni e biglietti sul sito del teatro alla Scala.